Un investor pitch è una presentazione che serve a raccogliere finanziamenti per un’attività imprenditoriale.
L’imprenditore ha bisogno dei finanziamenti per far vivere e crescere la propria impresa. Gli investitori hanno bisogno di investire per realizzare delle plusvalenze e sostenere il loro modello di business.
Gli investitori quindi investono per realizzare un profitto, e se lo fanno nella tua impresa significa che credono che il loro investimento si possa apprezzare e che possano, un giorno, liquidare le quote ad un prezzo maggiore di quello al quale le hanno valutate quando hanno investito. In parole povere, gli investitori, alla fine, vorranno indietro ciò che ti avranno dato e ne vorranno di più!
Per questo motivo è fondamentale mostrare loro, durante la presentazione di pitch, quali sono i modelli che l’impresa utilizzerà per realizzare profitto. Se l’impresa guadagna, potrà svilupparsi, potrà accrescere il suo valore e potrà, un giorno, ripagare i suoi investitori.
Tuttavia quando si parla di modelli di business i pitch si complicano e sorgono una serie di difficoltà.
Il problema non è la quantità di traffico che riusciamo a totalizzare e canalizzare quanto la capacità di convertirlo in azioni concrete
Massimiliano Vigilante
Posso avere più di un business model? Posso presentare molteplici business model oppure è meglio focalizzarsi solo sul principale? Come rappresento un business model? Quali sono le informazioni che l’investitore si aspetta di trovare in questa sezione?
Che cos’è un business model
PETER DRUCKER, conosciuto anche come “il fondatore del management moderno”, sostiene che il business model sia l’insieme delle risposte, fra le altre, alle seguenti domande:
•chi è il cliente finale?
•in che cosa, il cliente finale, mi riconosce valore?
•come guadagno con questo business?
In questa prima definizione emergono già alcuni aspetti fondamentali: il consumatore finale, l’interazione tra il consumatore e l’impresa e il guadagno effettivo prodotto dal modello.
Proseguiamo con un altro esempio: in Seizing the White Space MARK W. JOHNSON propone una tabella di potenziali business model correlandoli a dei casi d’impresa reali.
Tra gli esempi troviamo:
•offrire servizi gratuiti di base e farsi pagare sui servizi premium – LinkedIn;
•ridurre i prezzi facendosi pagare al momento dell’acquisto, prima della consegna del prodotto – Amazon;
•vendere direttamente al consumatore finale scavalcando gli intermediari – Dell.
Devi fare attenzione però a non confondere il business model con i flussi di ricavi (revenue stream). Infatti, spesso si tende a scambiare i due concetti ma, formalmente, il primo include, tra i suoi componenti, i revenue stream.
Grazie a questa intelligenza grafica è possibile scoprire che Apple produce la maggior parte dei suoi ricavi grazie all’iPhone, mentre Google e Facebook ricavano principalmente dall’advertising. Questi sono i flussi di ricavo di queste aziende e sono molto chiari, ma fin qui non ti viene detto niente riguardo i potenziali clienti, le partnership strategiche, le attività principali, ecc.
Quindi i revenue stream sono una delle componenti essenziali del business model, ma non devono essere intercambiate concettualmente poiché sono cose diverse.
Il business model è qualcosa di più complesso che, in accordo con Drucker, spiega quali sono tutte le ipotesi alla base del funzionamento di un’impresa.
