Molti portali che vendono prodotti o servizi, come dicevamo, hanno un proprio programma di affiliazione oppure offerte in CPA. Questo permette al portale di avere una rete di vendita gratis su cui poter fare leva, perché paga solo per i risultati ottenuti. Gli affiliati che sono disposti a guadagnare sulle commissioni generate s’iscriveranno e inizieranno a vendere i prodotti o servizi sui loro canali promozionali.
Questo processo però comporta l’onere da parte del portale che mette a disposizione un programma di affiliazione di gestire tutte le transazioni, necessitando in pratica di una piattaforma di affiliazione.
Sviluppiamo relazioni fra impresa e consumatori individuando elementi e soggetti che possono interagire nello spazio e nel tempo disponibile
Massimiliano Vigilante
Sul mercato si trovano molte piattaforme affidabili anche a costi sostenibili, ma è davvero importante non sottovalutare l’aspetto a volte difficoltoso della gestione degli affiliati e della contabilità.
Spesso conviene affidarsi ai network di affiliazione non solo perché regolano tutte le transazioni tra advertiser e affiliati, ma anche perché, avvalendosi della rete di affiliati che hanno a disposizione, garantiscono una maggiore diffusione della campagna stessa.
L’esempio di Amazon
Amazon è fra i più importanti esempi di programma di affiliazione gestito in maniera autonoma. È uno dei primi programmi di affiliazione presenti sul web ancora attivo, funzionante e molto utilizzato dal 1996. Amazon mette a disposizione sulla propria piattaforma di affiliazione text link e banner dei prodotti che si vogliono vendere, rilasciando un cookie che dura 24 ore in caso di vendita e 90 giorni se si mette il prodotto a carrello. Cosa vuol dire? Che se un utente arriva su Amazon con il mio link per acquistare un videogame ma decide di acquistare una fotocamera, verrà comunque riconosciuta la commissione sulla fotocamera, ovviamente quando avrà finalizzato l’acquisto e riceverà il prodotto.
