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Lifestyle

Noce moscata, non solo profumo e gusto: un antisettico afrodisiaco

Noce Moscata

Comunemente utilizzata in cucina per aromatizzare piatti dolci o salati, la noce moscata facilita la digestione e ha virtù afrodisiache. Pochi però sanno che, a dosi elevate, la noce moscata possiede inquietanti effetti psicotropi.

Il Myristica fragrans, detto anche l'”albero che sanguina”

E’ un albero aromatico originario delle foreste della regione indo-malese. Può raggiungere i 20 metri di altezza e cresce sulle fertili terre vulcaniche dei climi tropicali. Tra Inarzo e luglio, nel suo fogliame perenne di colore verde brillante, spuntano grappoli di piccoli fiori gialli. La noce che consumiamo in cucina (detta anche «noce di Mascate», perché è dai  mercati della città omanita che giungeva in Occidente) si trova all’interno del frutto, una  drupa costituita da diverse parti: la noce appunto, o più propriamente il seme, avvolto da un guscio legnoso non molto spesso; il macis, una guaina carnosa e aromatica che circonda il nocciolo; infine la polpa del frutto, che racchiude tutto l’insieme.

Noce Moscata
Noce Moscata

La noce moscata, dal caratteristico profumo e dal gusto avvolgente, era conosciuta già da Greci e Romani, che la utilizzavano grattugiata in cucina ma anche come incenso. Più tardi, nel Medioevo, furono gli Arabi ad assicurarne il commercio verso l’Europa, dove si usava tenere in tasca una noce moscata per proteggersi – secondo la credenza popolare – dalle malattie e dal rischio di fratture. Si dovette attendere gli inizi del XIX secolo per assistere allo sviluppo di ampie coltivazioni in Malesia, a Sumatra, sull’isola di Grenada e nelle isole dell’Oceano indiano.

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Massimiliano Vigilante

Virtù digestive e stimolanti

Ricca di monoterpeni, eteri fenolici e monoterpenoidi, la noce moscata veniva un tempo consumata per prevenire le malattie contagiose. Ai giorni nostri gli usi principali riguardano invece le infezioni intestinali, i reumatismi e i dolori muscolari. La polvere e l’olio essenziale, ottenuto per distillazione in corrente di vapore, hanno un effetto rinvigorente e stimolante dell’apparato digestivo. Pertanto la noce moscata è utile per alleviare dispepsia, coliche, flatulenza, nausea, vomito, dolori addominali e persino l’alitosi. L’olio migliora la circolazione sanguigna e può anche inibire momentaneamente i recettori del dolore, dote che conferisce alla noce moscata virtù analgesiche. Per questo l’olio essenziale di noce moscata, unito a quello di garofano e di rosmarino, costituisce un buon antidolorifico dentale. In certi casi indicato come antisettico generale o intestinale, alcuni me dici lo prescrivono anche per dare sollievo a mal di testa, spasmi addominali e diarrea occasionale. C’è chi attribuisce a questa spezia persino proprietà afrodisiache: infatti la noce moscata rientra da sempre nella composizione dei filtri d’amore.

Noce Moscata
Noce Moscata

Attenzione a non esagerare

Se in cucina si è soliti utilizzare la noce moscata a piccole dosi non è soltanto per attenuarne l’aroma, quanto perché sono note le sue virtù stimolanti ed eccitanti anche sul sistema cardiovascolare e su quello nervoso. Meno conosciuto è il fatto che uno dei composti della noce moscata, la miristicina (affine all’apiolo presente nel prezzemolo), in alte dosi è tossico, stupefacente e può provocare gravi disturbi di tipo atropinico. Nulla da temere per i nostri piatti quotidiani, ma abbondare non va bene perché può causare assopimento e intorpidimento delle membra, accompagnati da nausea, ansia, disidratazione e aumento del ritmo cardiaco. Peggio ancora, alcuni studi medici hanno mostrato che a dosi massicce la noce moscata possiede effetti psicotropi e allucinogeni paragonabili a quelli dell’LSD. Inoltre l’olio essenziale di noce moscata non deve mai essere impiegato da solo per uso interno, in quanto può irritare il tubo digerente, causare vertigini, mal di testa e persino allucinazioni. Attenzione anche agli usi esterni: sono da evitare le applicazioni prolungate e in quantità elevate, che possono provocare irritazioni cutanee.

Questa spezia, che arricchisce molte ricette e viene comunemente impiegata anche in prodotti farmaceutici e cosmetici, non è quindi così innocua come potrebbe sembrare. Per continuare ad approfittare dei suoi effetti benefici è meglio limitarsi a una spolverata parsimoniosa su pietanze dolci o salate, oppure seguire le raccomandazioni di un bravo naturopata e leggere bene le etichette sui flaconi di olio essenziale.


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